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Psicosomatica: di cosa parliamo ?

Introduzione

La Psicosomatica, di cui oggi si parla spesso ma senza fornirne una connotazione precisa, può essere considerata termine di riferimento, punto di partenza e punto di arrivo di quanto realizzato fino ad ora nell’ambito delle discipline olistiche. La “materia” psicosomatica è infatti campo di esplorazione tutt’ora aperto, dove la persona è indagata come un universo complesso di fattori interni ed esterni, in continua interazione.

La medicina ufficiale, attraverso la PNEI – Psico Neuro Endocrino Immunologia e ancora prima attraverso la Psicobiologia, sta muovendo di recente i primi importanti passi nel considerare tutti questi fattori interagenti affermando scientificamente che esiste una connessione stretta tra pensiero-emozioni e corpo.

 “ In un’accezione ristretta, con questo termine si intende quella branca della medicina che si occupa di disturbi organici che, non rivelando alla base una lesione anatomica o un difetto funzionale, sono ricondotti a un’origine psicologica. In un’accezione più ampia si intende invece quella concezione che, oltrepassando il dualismo psicofisico che, secondo il modello cartesiano, separa il corpo dalla mente, guarda all’uomo come a un tutto unitario dove la malattia si manifesta a livello organico come sintomo e a livello psicologico come disagio. Adottando questo punto di vista, la medicina psicosomatica, ribalta lo schema eziologico classico, che prevedeva la lesione dell’organo quale causa della sua disfunzione, a sua volta causa della malattia, nello schema secondo cui il manifestarsi di uno stress funzionale, che ha la sua origine nella vita quotidiana dell’individuo in lotta per l’esistenza, genera quella disfunzione dell’organo, causa della lesione, a sua volta causa della malattia.” (Galimberti Umberto, Dizionario di Psicologia, Torino, UTET, 2006)

Al paradigma psicosomatico, inteso di seguito come estensione nel campo delle Medicine Non-Convenzionali, è inoltre connesso un importante concetto, il cosiddetto “Triangolo della Salute”. La persona è considerata composta, come in un triangolo equilatero, da tre lati:

- strutturale, che include si le componenti osteo-articolari ma soprattutto la componente innata, genetica.

- biochimico, sostanzialmente tutto il funzionamento fisiologico del corpo, circolazione sanguigna e linfatica, ormoni, neurotrasmettitori, cioè tutto quanto serva per il funzionamento biologico, includendo l’alimentazione e l’effetto che i cibi, con la loro diversa natura sia nutrizionale che energetica, possono avere sul lato biochimico.

- psicoemotivo, la componente immateriale ma non meno importante, inclusiva di quanto la persona sperimenta in termini di emozioni, affettività e pensiero.

Ciascuno dei tre lati può influenzare gli altri in una dinamica interazione senza soluzioni di continuità. Così uno squilibrio di struttura, attraverso un cambiamento della fisiologia nervosa può portare conseguenti squilibri al lato psicoemotivo. Al contrario, anche uno squilibrio nella sfera emozionale, attraverso il cambiamento della biochimica interna, attraverso un’influenza semplicemente muscolare, può arrivare a squilibrare la struttura osteoarticolare. Le ricerche in PNEI-PsicoNeuroEndocrinoImmunologia stanno certificando con dati oggettivi quanto sia stretta la connessione fra il lato psicoemotivo e il lato biochimico. Un panorama di quanto disponibile in questo ambito viene offerto nel Capitolo relativo, a seguire.

La visione di per sé olistica del Triangolo deve essere espansa anche al contesto ambientale della persona. La discriminazione che è effettuata nel capire le cause di un disturbo, sia esso fisico sia esso mentale, deve quindi considerare l’interattività circolare bio-psico-sociale e non lineare dei diversi fattori, sia interni sia esterni.

Nei Fattori Esterni dobbiamo annoverare a) la storia e la familiarità del soggetto, intese come storia personale, genetica familiare, esperienze di vita e del nucleo familiare; b) il contesto socio-culturale di appartenenza, del mondo di riferimento; c) l’ambito personale  in termini d’intenzionalità, di speranze e obiettivi; d) l’ambiente ecologico-relazionale, in altre parole ciò che influisce intersoggetivamente sulla persona in termini d’influenze ambientali e di rapporti e dinamiche interpersonali.

I fattori Interni sono riconducibili alla Triangolo della Salute e ad ulteriori 5 Fattori connessi.

Alterazioni chimiche, strutturali o emotive dell’omeostasi corporea si manifestano quindi esternamente con una debolezza muscolare e relativa disfunzione di almeno uno dei  5 fattori successivi. L’evidenza esterna muscolare diventa elemento conoscitivo e di recupero dell’equilibrio interno, attraverso il trattamento di uno o più dei 5 fattori interni (Kinesiologia Applicata, George Goodheart, Chiropratico, 1964).

 

I cosiddetti 5 Fattori kinesiologici

Sono in relazione al muscolo che è l’elemento di indagine, ma interessano ovviamente anche l’organo/distretto connesso. Dobbiamo considerare che per i chiropratici i muscoli sono quanto si ha a disposizione per capire cosa è successo da un punto di vista strutturale. I 5 Fattori, rintracciabili in ogni forame intervertebrale, sono:

N: Nervo. Trasmissione nervosa correlata a fissazioni/sublussazioni della colonna vertebrale, intrappolamenti/protrusioni di nervi/vertebre, neurotrasmettitori, anomalie di trasmissione, nutrizione nervosa. In chiropratica, osteopatia e kinesiologia applicata l’aspetto nervoso passa attraverso interventi su vertebre, cranio, mandibola.

NL: vaso linfatico. Interventi attraverso i punti NeuroLinfatici. Sistema Linfatico in relazione ad organi specifici.  Drenaggio d’organo. Scoperti dal chiropratico Frank Chapman negli anni ’30, sono in relazione a specifici organi, posizionati primariamente sullo sterno e lungo la colonna vertebrale. Secondo la cronicità del problema, possono risultare più o meno dolorosi/consistenti al tatto, variando dalla taglia di un fagiolo ai pallini di fucile.

NV: vaso sanguigno. Interventi attraverso i punti NeuroVascolari. Irrorazione sanguigna in relazione ad organi specifici. Scoperti dal chiropratico Terence Bennet negli anni ’30, migliorano la vascolarizzazione di vari organi/strutture e sono primariamente localizzati sul cranio e sulla parte superiore del torace, eccetto quelli di Vescica Biliare localizzati nel cavo popliteo (ginocchio posteriore).

LCS: Liquido Cerebro Spinale. Meccanismo respiratorio cranio-sacrale (circa 12-14 battiti al minuto in omeostasi). Espirazione e inspirazione mobilitano l’azione di nutrizione, protezione, drenaggio del canale durale.

M: Meridiano di Agopuntura. Sistema energetico dei meridiani in Medicina Tradizionale Cinese.

 

Dottor Romeo Barbieri

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